23 Gen Tra Individualità ed Unità
Leggendo una marea di post su facebook ed internet capita sempre più spesso di leggere bellissime frasi che ci ricordano della nostra essenza divina e del fatto che siamo uniti l’un l’altro e nel contempo vi sono altrettanti richiami più o meno ironici al fatto che viviamo in un mondo imperfetto contraddistinto da disuguaglianze, sopraffazioni governato da un insieme di persone di scarsa moralità e prone al potere di “illuminati”.
Ci si chiede quale delle due visioni sia vera, a quale dimensione apparteniamo veramente.
Cosa possono avere in comune la matrice divina e l’isis? Buddha e Obama? Non trovo paragoni per Renzi, però se in questo momento rappresenta la nazione dove vivo ci sarà bene una ragione.
Cercando di capire come ciò sia possibile sono incappato in una bellissima lettura che mostra un’immagine che può dare una spiegazione almeno parziale al quesito di partenza.
Il libro in oggetto è ! ”il principio Lola2” di Renè Egli che si basa di due principali assiomi.
Il primo è quello dell’esistenza del IO grande e dell’ io piccolo, ovvero della presenza immanente della divinità che chiama IO grande e della contemporanea presenza dell’io piccolo che rappresenta la parte individuale ed egoica di ognuno di noi. Quando la parte egoica si dimentica dell’esistenza del legame profondo provato scientificamente dalla fisica quantistica con l’universo si cade nel gioco della vita in cui l’ego sguazza in un mondo fatto di giudizi, paragoni e tentativi di programmare un futuro migliore per poter vivere finalmente quello che “dovrebbe essere”
Il secondo assioma è che il libero arbitrio non esiste e che tutto ciò che ci succede è già esistente e la profonda verità è che ciò che è corrisponde a ciò che dovrebbe essere.
La rappresentazione che gli autori fanno è quella di due sfere concentriche ove quella esterna è quella dell’IO grande ed un quella piccola ci sono gli io piccoli.
Quindi anche se noi pensiamo di affaccendarci a modificare il nostro destino cercando di apprendere dagli “errori” del passato per crearci un futuro migliore non siamo mai al di fuori del flusso della VITA, ma siamo parte integrante di un progetto che non possiamo conoscere con la ragione, ma soltanto sentire come perfetto a tutte quelle che sono le nostre vite.
Ma a questo punto sorge un altro dubbio, come mai si hanno certe relazioni, viviamo in un certa parte del mondo in una determinata epoca anziché in altre ………..
Premesso che nell’ottica dell’IO grande il tempo e lo spazio non esistono come non esistono i rapporti causa-effetto tanto cari alla scienza newtoniana ed al giornalismo di bassa lega, lo scopo del gioco dell’esistenza della vita è quello di sperimentare frequenze di basso livello in un ottica spazio-temporale per fornire alla VITA esperienze che da sola non potrebbe effettuare. Per cui stiamo fornendo nel nostro giro di giostra un servizio all’entità superiore permettendogli di ottenere esperienze reali da implementare con l’intelligenza universale di cui è dotata ma prova di esperienza sul campo.
L’incoerenza dipende quindi dal punto di vista con cui si asservano le cose e dalla consapevolezza dell’osservatore, e spesso ciò fa la differenza fra vedere gli accadimenti della vita come tragedie o come piccole parti di una commedia in cui la fine ci porterà tutti all’unità ed al riconoscimento del ruolo di protagonisti anche se ci è sempre sembrato di essere delle comparse. La VITA è la regista ed ha il copione mentre gli io piccoli figuranti si comportano come il protagonista di “Truman Show” credendo di poter vivere e programmare il proprio copione mentre invece facevano parte di un programma predefinito in tutto.