15 Nov Mente e cervello
Quando si parla delle dinamiche che riguardano i pensieri e le memorie, a seconda di chi indaga sui questi fenomeni, si parla di Mente, di Cervello, di sé e di IO, di Ego, di emozioni e sentimenti e molte altre definizioni. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.
Coloro che si apprestano per la prima volta ad analizzare i meccanismi che governano la nostra vita intellettiva o che hanno invece già letto testi o frequentato seminari aventi per oggetto il miglioramento della propria vita e/o la liberazione da traumi e memorie limitanti si saranno imbattuti in una grossa quantità di termini in apparenza contraddittori che sono relativi all’attività del pensare, a come si formano le memorie ed avranno sentito innumerevoli volte alcuni termini quali cervello, mente, inconscio, consapevolezza coscienza etc.
Da quanto ho potuto apprendere dai miei studi ciascun autore o scuola di pensiero usa terminologie simili per spiegare fenomeni a volte contrastanti,
Per cui ritengo opportuno prima di addentrarci nei meccanismi con cui si formano i pensieri e le emozioni ed alle tecniche di liberazione delle memorie disfunzionali provvedere a dare un quadro, per quanto personale, alla terminologia che andremo ad adottare cercando di dimenare una matassa piuttosto intricata.
- Per fare un primo esempio cerchiamo di penetrare il binomio MENTE – CERVELLO
- Cerco di identificare una terminologia adatta al cervello. Quella che mi piace maggiormente è che il cervello è un servomeccanismo che viene utilizzato per soddisfare i bisogni umani. Questa concezione và a sminuire il potere che normalmente noi andiamo ad attribuire all’organo sito nella scatola cranica. Esso non ha alcun potere autonomo se non quello che vogliamo attribuirli. La sua natura è quella di sviluppare i meccanismi fisici e chimici che sono necessari alle fasi della sopravvivenza e della soddisfazione dei bisogni e desideri. Amo la medicina cinese anche per il fatto che il cervello non è un organo che regola i vari cicli energetici della vita, ma è un «viscere curioso» che svolge le sue importanti attività soggetto al volere del cuore e dipende energeticamente dai reni. Questo antico modo di concepire il cervello inquadrava perfettamente la sua funzione di vassallo di istanze superiori esattamente all’opposto di quanto attualmente abbiamo ereditato da Cartesio con il celebre motto «cogito ergo sum»…